078 – “La dépêche” ottobre 2010.
Francese

L’osteopatia, che dovrebbe essere considerata come una medicina preventiva, è ancora spesso identificata come “l’ultima speranza” in situazioni giudicate irreparabili dalla medicina convenzionale. L’osteopatia non fa miracoli, ma, portando uno sguardo globale differente sul paziente, può apportare una recuperazione spettacolare che non bisogna assimilare alla magia !

Il caso di O’NEEL, Yorkshire di quindici anni, condannato in seguito a una paralisi progressiva completa (su due settimane) consecutiva a una caduta banale, illustra questo principio.

O’NEEL è un cane anziano coccolato dai suoi proprietari, e soprattutto dalla loro figlia, disperata per la prognosi infausta pronunciata per il suo cagnolino.

Dopo una caduta banale dal divano del salotto, O’NEEL ha sviluppato una paralisi progressiva in primo luogo del treno posteriore, e in seguito del treno anteriore. La radiografia effettuata dal veterinario curante non lascia dubbi : deviazione visibile delle prime tre vertebre cervicali, che blocca il passaggio nervoso. Un collare ortopedico è prescritto, ma a questo punto surviene una paralisi flaccida, totale e apparentemente irreversibile. L’eutanasia è quindi preconizzata.

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O’NEEL : radiografia del collo, 15 giorni dopo l’apparizione dei sintomi

L’osteopatia come ultimo ricorso

I proprietari decidono comunque di tentare un’ultima soluzione terapeutica e fanno appello a un veterinario osteopata.

Prima visita

Il primo esame è realizzato circa un mese dopo l’incidente, e cinque giorni dopo la posa del collare ortopedico che ha privato il cane di ogni mobilità. Il quadro clinico osteopatico è il seguente. C’è una forte tensione tra l’occipite-C2 e T5-T6, che blocca l’entrata del torace. La propriocezione è conservata sui posteriori, ma non sugli anteriori. Si nota la presenza di una Forza di Trazione Midollare (FTM) elevata. Al livello viscerale, il cuore è in disfunzione con la quinta costa, e il rene destro è ugualmente in disfunzione.

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O’NEEL : quadro osteopatico della prima visita

Il trattamento è effettuato al livello delle vertebre cervicali (con manipolazioni tissutali funzionali, non strutturali tenuto conto dell’immagine radiologica), poi sul cranio e i visceri. Un punto d’agopuntura tra le scapole, in condizione di “vuoto energetico”, è stato riscaldato con una moxa.

Al controllo, le cervicali hanno ripreso un movimento circolatorio corretto. La prognosi resta nonostante tutto riservata, nell’attesa di un miglioramento della propriocezione degli anteriori, che indicherà la ripresa del passaggio nervoso. Prescriviamo Candilat® (associazione di vincamina e papaverina, vosodilatatori cerebrali, NDT) per 15 giorni, sopprimiamo gli antiinfiammatori, e chiediamo ai proprietari di darci delle notizie dell’evoluzione tra 8-10 giorni.

Seconda visita

Cinque giorni dopo, una nuova visita è programmata, poiché O’NEEL ha fatto dei progressi folgoranti : riesce a tenersi per qualche secondo sui suoi anteriori. Una leggera tensione persiste al livello del cranio, e il rene destro è ancora in disfunzione (con un sospetto di una una causa emozionale a questo livello).

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O’NEEL : seconda visita

L’obiettivo del trattamento osteopatico è di risolvere queste tensioni, e chiediamo al proprietario di tonificare, riscaldandolo, un punto di agopuntura del meridiano “rene”, situato dorsalmente alla spalla destra. La prognosi migliora, vista la recuperazione della propriocezione degli anteriori. Il trattamento con Candilat® è prolungato fino alla guarigione completa.

Terza visita

Incoraggiati da quest’evoluzione favorevole, i proprietari danno regolarmente delle notizie positive di O’NEEL, e vorrebbero un’ultima visita prima delle vacanze estive. Il cane è sottoposto a un’ulteriore consultazione quindici giorni dopo la precedente visita. O’NEEL si mette in piedi e fa qualche passo all’ingresso dell’ambulatorio, con grande stupore dei suoi proprietari che non l’avevano ancora visto camminare dal giorno dell’incidente.

Il cane è in buono stato generale, malgrado l’apparizione di una ferita tra le spalle. Si noti che il cane è stato messo sotto antibiotici dal suo veterinario curante per una tosse pronunciata.

Sul piano osteopatico, troviamo poche disfunzioni degne di nota, a parte il cranio in rotazione destra e l’iliaco destro leggermente craniale. Al livello viscerale, il fegato e il polmone sinistro sono in disfunzione, e sono trattati con delle tecniche funzionali. Un complesso omeopatico per il drenaggio epatico è prescritto.

Il proprietario chiama dodici giorni dopo quest’ultima visita per confermare che O’NEEL è completamente ristabilito, e si muove del tutto normalmente. D’altro canto, un episodio di infezione urinaria con presenza di calcoli vescicali ha reso necessaria l’ospitalizzazione del cane.

Al ritorno dale vacanze, una visita di controllo è sollecitata, il che permetterà di constatare il progresso del cane, di decidere di non continuare i farmaci prescritti finora, e di risolvere le tensioni vescicali apparse nel frattempo.

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O’NEEL : ultima visita

Anche se per i suoi proprietari la guarigione di O’NEEL è un miracolo, non è raro di assistere a tali remissioni dei sintomi quando il trattamento osteopatico è effettuato in tempo, e soprattuto se l’animale e il proprietario manifestano la volontà di accompagnare la terapia.

Permettere il ristabilimento del passaggio nervoso “liberando” le cervicali al momento della prima visita è stato senza dubbio il gesto atteso dal cane per manifestare la sua voglia di rimanere in vita. Tuttora restano delle lesioni importanti visibili radiologicamente, ma non più correlate a un problema clinico.



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