Le cicatrici, che siano d’origine chirurgica o traumatica, possono avere delle ripercussioni importanti sul funzionamento generale dell’organismo. Nei due casi esposti qui di seguito, possiamo vedere che le conseguenze sono talvolta molto fastidiose, a seconda della localizzazione del trauma.
Le cicatrici, che siano d’origine chirurgica o traumatica, possono avere delle ripercussioni importanti sul funzionamento generale dell’organismo. Nei due casi esposti qui di seguito, possiamo vedere che le conseguenze sono talvolta molto fastidiose, a seconda della localizzazione del trauma.
“Nougat”, cavallo da sella francese di nove anni, è stato operato a fine marzo 2009 per una cisti situata nel seno frontale destro. L’operazione ha consistito nella trapanazione, atta a rimuovere la cisti, e nella posa di un drenaggio, che è stato rimosso tre mesi dopo sotto anestesia generale.
Nonostante questo intervento, nell’autunno seguente, lo scolo nasale, che non era mai veramente terminato, diviene più abbondante. Un trattamento medico a base di immunomodulatori è prescritto, in seguito al quale lo scolo diminusce nettamente.
Il cavallo è presentato in consultazione di osteopatia nell’aprile 2010, quindi un anno dopo l’intervento. Il suo stato generale è buono, nonostante il leggero scolo nasale. Ha ripreso un lavoro molto leggero alla longe dall’inizio dell’anno, ma presenta una notevole rigidità : assenza di propulsione, trotto “nervoso”, incapacità di partire al galoppo, che sia a mano destra o sinistra. Al livello osteopatico, si nota la presenza di forti tensioni che si concentrano soprattutto sul cranio e sulle meningi :
– FTM elevata ;
– falce cerebrale e tenda cerebellare deviate a destra ;
– etmoide ;
– temporale destro ;
– occipite ;
– Sinfisi Sfeno-Basilare ;
– palatino ;
– sacro.
L’insieme del cranio e le membrane a tensione reciproca sembrano tirati a destra, come se fossero “aspirati” dalla cicatrice del seno frontale. Quattro sedute a quindici giorni di intervallo, con un lavoro energetico sulla “cicatrice” (che in realtà non lascia nessuna traccia esteriore visibile), sono necessarie per correggere tutte le disfunzioni. Oggi Nougat ha ritrovato una locomozione normale, e può nuovamente essere montato.
Pépette è una gatta europea di tre anni. Cinque mesi fa è rientrata impaurita e con una certa rigidità del treno posteriore. Quindici giorni dopo la sua andatura rientra nella norma, ma presenta un prurito frenetico al livello della coda, che la spinge perfino all’automutilazione.
Il veterinario curante prescrive degli antibiotici e dei corticoidi, che calmano apparentemente l’irritazione. Però il comportamente della gatta è modificato : è diventata aggressiva, attacca e morde i suoi proprietari senza una ragione apparente. Il trattamento a base di cortisone è continuato. In seguito a un periodo più calmo, Pépette presenta una ricaduta, e si mutila nuovamente. Le radiografie effettuate mostrano un leggero spostamento al livello della seconda vertebra sacrale. A questo punto, vengo chiamata in causa per una consultazione di osteopatia.
La FTM sembra molto elevata, e si nota un importante punto di tensione al livello del sacro, che indica una lesione intraossea. Anche in questo caso, in aggiunta al trattamento classico delle lesioni trovate, è necessario lavorare sulla cicatrice per distendere al massimo le strutture adiacenti.
Due settimane più tardi, il quadro clinico è nettamente migliorato : non c’è più alcun segno di aggressività (che era probabilmente consecutiva alle tensioni intacraniche), e il prurito è quasi sparito. Un nuovo lavoro sul sacro e sulla FTM permette di regolare il problema definitivamente.
In questi due casi, le cicatrici giocano un ruolo molto importante nella causalità delle patologie descritte. In effetti, alla cicatrizzazione si accompagna sempre una retrazione più o meno importante dei tessuti coinvolti e di quelli adiacenti, che perdono quindi la loro elasticità. Se la lesione è situata in prossimità delle meningi e del sistema nervoso, può esserci un aumento considerevole della FTM e delle conseguenze a distanza (ad esempio, ritroviamo lo stesso problema con le cicatrici di caudectomia in alcune razze canine).
L’osteopatia trova un’indicazione privilegiata, e l’ideale è di consultare il più presto possibile dopo il trauma.